| (Testo CEI74) 79 Lamento nazionale
Salmo. Di Asaf. O Dio, nella tua eredità sono entrate le nazioni, hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto in macerie Gerusalemme.
Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo, la carne dei tuoi fedeli agli animali selvaggi.
Hanno versato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme, e nessuno seppelliva.
Siamo divenuti l'obbrobrio dei nostri vicini, scherno e ludibrio di chi ci sta intorno.
Fino a quando, Signore, sarai adirato: per sempre? Arderà come fuoco la tua gelosia?
Riversa il tuo sdegno sui popoli che non ti riconoscono e sui regni che non invocano il tuo nome,
perché hanno divorato Giacobbe, hanno devastato la sua dimora.
Non imputare a noi le colpe dei nostri padri, presto ci venga incontro la tua misericordia, poiché siamo troppo infelici.
Aiutaci, Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, salvaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome.
Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?». Si conosca tra i popoli, sotto i nostri occhi, la vendetta per il sangue dei tuoi servi.
Giunga fino a te il gemito dei prigionieri; con la potenza della tua mano salva i votati alla morte.
Fà ricadere sui nostri vicini sette volte l'affronto con cui ti hanno insultato, Signore.
E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti renderemo grazie per sempre; di età in età proclameremo la tua lode.
| (Testo TILC) 79 (78) Pianto sulle rovine di Gerusalemme
Salmo di Asaf. Mio Dio, gli stranieri hanno invaso la tua terra e profanato il tuo santo tempio. Gerusalemme è ridotta in macerie.
Hanno abbandonato agli uccelli rapaci i cadaveri dei tuoi servi, i corpi dei tuoi fedeli in pasto alle bestie selvagge.
Ne hanno fatto scorrere il sangue come acqua tutto intorno a Gerusalemme, li hanno lasciati senza sepoltura.
I popoli vicini ci insultano, ci disprezzano e ridono di noi.
Fino a quando, Signore, continuerà la tua collera? Il fuoco della tua gelosia brucerà per sempre?
Il tuo sdegno riversalo, Signore, sugli stranieri che non ti riconoscono, sui regni dove nessuno ti invoca,
perché hanno divorato il tuo popolo, hanno devastato la terra d'Israele.
Non farci pagare i peccati dei nostri padri, vieni presto incontro a noi con amore: siamo ridotti in estrema miseria.
Donaci il tuo aiuto, Dio Salvatore. Liberaci, perdona le nostre colpe: è in causa l'onore del tuo nome.
Perché gli stranieri dovrebbero dire: 'Ma dov'è il loro Dio?'. Fa' loro provare sotto i nostri occhi come tu vendichi il sangue dei tuoi servi.
Giunga fino a te il pianto dei prigionieri; con la tua immensa forza libera i condannati a morte.
I popoli vicini ti hanno insultato: ripagali, Signore, sette volte tanto.
E noi, tuo popolo, gregge che tu solo conduci, canteremo in ogni tempo le tue lodi, celebreremo per sempre la tua gloria.
| (Testo CEI2008) 79 Lamento su Gerusalemme ridotta in macerie
Salmo. Di Asaf.
O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti: hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo, la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici.
Hanno versato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme e nessuno seppelliva.
Siamo divenuti il disprezzo dei nostri vicini, lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.
Fino a quando sarai adirato, Signore: per sempre? Arderà come fuoco la tua gelosia?
Riversa il tuo sdegno sulle genti che non ti riconoscono e sui regni che non invocano il tuo nome,
perché hanno divorato Giacobbe, hanno devastato la sua dimora.
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati: presto ci venga incontro la tua misericordia, perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome; liberaci e perdona i nostri peccati a motivo del tuo nome.
Perché le genti dovrebbero dire: »Dov'è il loro Dio?». Si conosca tra le genti, sotto i nostri occhi, la vendetta per il sangue versato dei tuoi servi.
Giunga fino a te il gemito dei prigionieri; con la grandezza del tuo braccio salva i condannati a morte.
Fa' ricadere sette volte sui nostri vicini, dentro di loro, l'insulto con cui ti hanno insultato, Signore.
E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti renderemo grazie per sempre; di generazione in generazione narreremo la tua lode.
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